La presidenza danese dell’Unione Europea ha ufficialmente convocato un Consiglio ambiente straordinario per il prossimo 4 novembre. L’obiettivo è chiaro: definire in modo condiviso la posizione dell’Europa in vista della Cop30, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà a Belem, in Brasile. In quella sede verrà deciso il nuovo target intermedio di riduzione delle emissioni entro il 2040, un passo cruciale nel percorso verso la neutralità climatica del 2050.
Un’Europa che vuole contare a Belem
A Bruxelles, all’indomani del Vertice europeo, le istituzioni hanno ribadito la necessità di “portare avanti tempestivamente i lavori” su questo dossier strategico. La decisione di convocare un Consiglio straordinario dimostra la volontà dell’Unione di presentarsi a Belem con una posizione chiara e coesa, capace di influenzare il dibattito globale e di rafforzare il ruolo dell’Europa come leader nella transizione ecologica.
Un obiettivo ambizioso ma realistico
Il nuovo target per il taglio delle emissioni al 2040 rappresenta un punto di equilibrio tra ambizione ambientale e realismo economico. I leader europei intendono infatti inserire una “clausola di revisione” che tenga conto delle esigenze di competitività industriale dell’Unione, per evitare che la transizione ecologica diventi un freno per le imprese europee nel mercato globale.
La presidenza danese alla guida del negoziato
La Danimarca, nota per la sua tradizione di politiche ambientali avanzate, ha assunto con determinazione la guida dei lavori. Secondo fonti diplomatiche, la presidenza di turno sta già elaborando un nuovo testo di compromesso che rifletta in modo “fedele e coerente” le conclusioni del vertice europeo. L’obiettivo è trovare un linguaggio comune tra gli Stati membri, spesso divisi tra chi chiede obiettivi più stringenti e chi teme ripercussioni economiche sui settori produttivi.
Competitività e clima, una sfida da bilanciare
Il nodo principale resta quello del bilanciamento tra sostenibilità ambientale e salvaguardia della competitività europea. Mentre alcuni Paesi spingono per un taglio drastico delle emissioni già entro il 2035, altri chiedono maggiore flessibilità per permettere una transizione graduale. La sfida per la presidenza danese sarà quella di costruire un compromesso che tenga insieme le diverse sensibilità nazionali, garantendo al tempo stesso la credibilità internazionale dell’Unione.
Verso la Cop30, la diplomazia del clima si intensifica
La riunione del 4 novembre sarà dunque un passaggio decisivo. Da quel Consiglio dipenderà la capacità dell’Unione Europea di arrivare preparata a Belem con un mandato solido e condiviso. In un contesto globale sempre più instabile, dove le grandi potenze discutono il ritmo e la direzione della transizione ecologica, la voce dell’Europa dovrà essere una sola: quella di un continente che vuole guidare, non seguire, il cambiamento.
24 Ottobre 2025
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