In tutta Italia oggi si è fermato il lavoro per lo sciopero generale proclamato da Cgil e Usb dopo l’abbordaggio della Global Sumud Flotilla da parte delle forze israeliane. Una mobilitazione dichiarata illegittima dal Garante, ma che non ha impedito a decine di migliaia di cittadini di scendere in piazza. “Sono 100.000 le persone che hanno scelto di manifestare per la pace e per riaffermare il diritto internazionale”, ha dichiarato la Cgil di Milano.
Le ragioni dello sciopero
Il segretario generale della Cgil di Milano, Luca Stanzione, ha sottolineato che lo sciopero non rappresenta una violazione delle regole, ma una difesa dei valori costituzionali. “Chi parla di sciopero illegittimo dovrebbe leggere l’articolo 2 della legge 146 del 1990. Stiamo difendendo la pace e la convivenza tra i popoli”, ha detto. Secondo i sindacati, il governo mira a ridurre il diritto di sciopero, colpendo indirettamente chi sceglie la strada della protesta pacifica.
Trasporti in difficoltà
Inevitabili i disagi per chi viaggia. Trenitalia ha registrato ritardi medi di 60 minuti e ha garantito solo i servizi essenziali previsti nelle fasce di maggiore affluenza, così come Trenord e Trenitalia Tper. Anche Ita Airways ha annunciato la cancellazione di 22 voli. Il settore del soccorso stradale è stato coinvolto con l’adesione di ACI Global e delle società collegate, che hanno limitato l’attività alle sole centrali operative di Roma e Milano.
Roma e Milano, epicentri della protesta
A Roma, decine di migliaia di persone si sono radunate in piazza dei 500, davanti a Termini, con cortei che convergono da diversi punti della città. Sono state chiuse temporaneamente alcune entrate della stazione, ma la funzionalità ferroviaria è stata preservata.
A Milano, invece, oltre 30.000 persone hanno sfilato nel corteo principale diretto verso piazza Leonardo da Vinci, mentre i sindacati di base hanno scelto la tangenziale est come percorso alternativo.
Manifestazioni da nord a sud
A Napoli i manifestanti hanno invaso piazza Mancini con bandiere della pace e fumogeni rossi. A Bologna i cortei di Cgil e studenti si sono uniti in piazza Maggiore, superando le 20.000 presenze. Firenze ha visto in testa al corteo lo striscione “Fermiamo il sionismo con la Resistenza”, mentre a Bari il corteo partito dal Molo San Nicola ha registrato numeri più contenuti rispetto a settembre.
Il porto di Livorno e il blocco a Venezia
Il traffico commerciale del porto di Livorno è rimasto paralizzato dalle prime ore del mattino, con lunghe file di camion fermi. A Venezia, due cortei provenienti da Mestre e dalla città storica si sono riuniti puntando al blocco del Ponte della Libertà, unico collegamento con la terraferma.
Presidi anche in Calabria e Sicilia
A Catanzaro i giovani hanno occupato piazza Matteotti, gridando slogan per la Palestina. A Palermo oltre 20.000 manifestanti hanno attraversato il centro storico fino a Palazzo d’Orleans, sede del governo regionale. Cortei anche a Reggio Calabria, Cosenza e Crotone.
Un segnale politico e sociale
Da nord a sud, le città italiane hanno visto cortei con migliaia di persone, studenti, sindacalisti e semplici cittadini. La giornata di oggi mostra quanto la questione palestinese sia percepita non solo come un tema internazionale, ma anche come un terreno di scontro politico e sociale in Italia. Le manifestazioni, pur tra disagi e divisioni, mettono al centro due nodi cruciali: la difesa del diritto di sciopero e la richiesta di pace.
03 Ottobre 2025
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