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Un viaggio nell’anima del mondo, l’Università di Siena celebra Steve McCurry

La lectio di Steve McCurry a Siena, tra racconti di viaggi, conflitti e riflessioni sul futuro della fotografia

Un viaggio nell’anima del mondo, l’Università di Siena celebra Steve McCurry

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Steve McCurry, nuovo alumno dell’Università di Siena, racconta il mondo con l’obiettivo, tra luce e ombre dell’umanità

Con la sua coerenza personale e professionale, Steve McCurry ha saputo trasformare ogni scatto in un racconto universale. Non è la sola destinazione a contare, ma il viaggio, fatto di incontri, conflitti e momenti sospesi nel tempo. Proprio per questa capacità, l’Università di Siena gli ha conferito la laurea magistrale ad honorem in Antropologia e linguaggi dell’immagine, celebrando uno dei maestri indiscussi della fotografia contemporanea.

La lectio magistralis, la vita dietro l’obiettivo

In un dialogo dal tono intimo e amichevole con Biba Giacchetti, collaboratrice e amica di lunga data, il fotografo ha dato vita a una Lectio Magistralis diversa dal solito, intitolata “La vita dietro l’obiettivo”. Non un discorso frontale, ma una conversazione che ha permesso di entrare nel cuore della sua visione e del suo percorso.

Dall’Afghanistan al digitale

Stimolato dalle domande di Biba, McCurry ha ripercorso momenti cruciali della sua carriera, dall’avventurosa missione in Afghanistan – quando riuscì a fuggire travestito da abitante locale con i rullini cuciti nei vestiti – al passaggio epocale dall’analogico al digitale. Un percorso che oggi lo vede riflettere sul ruolo dei social network e sull’impatto dell’Intelligenza Artificiale sul mestiere del fotografo.

Uno sguardo sulle contraddizioni del presente

Il fotografo non ha evitato i grandi temi del nostro tempo: le guerre, i conflitti, le ferite del pianeta. Viaggiando tra culture e popoli, McCurry ha raccontato come le sue immagini siano il tentativo di restituire non solo la bellezza, ma anche le ombre che caratterizzano l’umanità.

Il messaggio del rettore

Ad aprire la cerimonia è stato il rettore Roberto Di Pietra, che ha ricordato come alcune fotografie, tra cui la celebre “The Afghan girl”, siano diventate icone indelebili della memoria collettiva. Con amarezza ha sottolineato che troppe immagini restano legate alla violenza e alla guerra, citando il dramma del popolo palestinese e definendo il suo genocidio “inaccettabile”.

Un ringraziamento a un nuovo alumno

Il rettore ha infine espresso la gratitudine dell’Ateneo per la presenza di McCurry, ringraziandolo per aver saputo mostrare al mondo la fragilità e la forza dell’essere umano. Con queste parole l’Università di Siena ha accolto il fotografo tra i suoi alumni, celebrando non solo la sua carriera, ma la sua capacità di raccontare la vita con un obiettivo che va oltre la fotografia.


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25 Settembre 2025
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