È scomparso a 88 anni Robert Redford, attore, regista e attivista che ha segnato la storia del cinema mondiale. La notizia è stata confermata al New York Times da Cindi Berger, Ceo dello studio Rogers & Cowan Pmk. Redford si è spento serenamente nel sonno, nella sua casa di Provo, nello Utah.
L’attore che ha raccontato l’America
Affascinante interprete e simbolo del grande schermo, Redford ha incarnato l’eroe positivo e romantico in pellicole indimenticabili come Come eravamo, Tutti gli uomini del presidente, Tre giorni del Condor e La stangata. Con il suo talento e il suo carisma ha contribuito a raccontare l’America dei sogni e delle contraddizioni, affrontando con serietà temi complessi come la corruzione politica, il lutto e la ricerca di identità.
Dal divo al regista premiato con l’Oscar
Alla soglia dei quarant’anni, Redford decise di passare dietro la macchina da presa. Il suo esordio alla regia, Gente comune (1980), fu premiato con l’Oscar, segnando l’inizio di una nuova fase artistica. Quel film, che raccontava la disgregazione di una famiglia dell’alta borghesia, conquistò anche il premio come miglior film. La sua carriera di regista proseguì con opere come Milagro, Quiz Show, L’uomo che sussurrava ai cavalli e Leoni per agnelli.
Il pioniere del cinema indipendente
Parallelamente alla carriera hollywoodiana, Redford divenne un punto di riferimento per il cinema indipendente. Nel 1981 fondò il Sundance Institute, con l’obiettivo di sostenere nuovi talenti e dare voce a prospettive alternative. Nel giro di pochi anni trasformò un piccolo festival locale nello Utah in una delle più importanti vetrine mondiali per il cinema indie. Grazie a lui, generazioni di registi hanno potuto emergere e raccontare storie lontane dagli standard hollywoodiani.
Un uomo di principi
Fuori dal set, Redford non smise mai di impegnarsi per l’ambiente e per la politica. Da attivista convinto, non esitava a denunciare pubblicamente la corruzione e la perdita di valori civili. Memorabile la sua dichiarazione al Festival di Venezia nel 2006: “Ogni generazione ha la possibilità di diventare guida del proprio tempo. Mi rattrista vedere che la mia sia così corrotta da non cogliere questa opportunità. Abbiamo il dovere di lasciare in eredità qualcosa di buono ai giovani”.
Dalle origini difficili alla leggenda
Nato a Santa Monica nel 1936 da una famiglia modesta, segnato dalla precoce perdita della madre, Redford abbandonò presto gli studi per inseguire il sogno dell’arte, viaggiando in Europa tra Italia e Francia. Tornato negli Stati Uniti, iniziò con piccole parti televisive fino ad affermarsi sul grande schermo accanto a Paul Newman in Butch Cassidy (1969) e nel cult La stangata (1973). Da lì in poi la sua carriera divenne una galleria di ruoli iconici, sempre improntati a eleganza, passione e intensità.
16 Settembre 2025
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