La scena diplomatica si sposta a Istanbul, ma senza il protagonista più atteso. I negoziati tra Ucraina e Russia, fortemente voluti da VOLODYMYR ZELENSKY, si svolgeranno in Turchia con un grande assente: il presidente russo VLADIMIR PUTIN. Nonostante sia stato proprio il Cremlino a fissare la data e la sede dell’incontro, il leader russo ha scelto di non presentarsi, inviando invece una delegazione capeggiata dal ministro degli Esteri SERGEI LAVROV e dal consigliere per gli affari internazionali YURI USHAKOV.
Secondo il governo ucraino, questa assenza rappresenta l’ennesima prova della scarsa volontà di Mosca di mettere fine al conflitto. "PUTIN non vuole la pace, non vuole un cessate il fuoco, non vuole negoziare," ha dichiarato senza mezzi termini il presidente ZELENSKY, rilanciando la sfida diplomatica.
Zelensky rilancia, nuove sanzioni se Mosca si tira indietro
Determinato a non lasciare nulla di intentato, ZELENSKY continua a premere sull’acceleratore delle sanzioni. In vista dell’incontro in Turchia, il leader di KIEV ha lanciato un appello agli Stati Uniti e ai partner europei: se la Russia farà saltare i colloqui, dovrà affrontare il pacchetto di sanzioni più severo di sempre.
"Se PUTIN non si presenterà, sarà la conferma che non c’è alcuna intenzione di porre fine alla guerra," ha dichiarato ZELENSKY. Le sanzioni richieste non dovranno essere generiche, ma mirate alla mancanza di volontà di raggiungere un cessate il fuoco, superando i compromessi già fatti. Il presidente ucraino ha sottolineato che KIEV ha risposto positivamente a tutte le iniziative, sia pubbliche che riservate, proposte dagli Stati Uniti e dai Paesi europei.
Erdogan mediatore, incontro imminente con Zelensky ad Ankara
Mentre i riflettori sono puntati su Istanbul, un altro incontro chiave si prepara ad Ankara. VOLODYMYR ZELENSKY ha confermato un faccia a faccia con il presidente turco RECEP TAYYIP ERDOGAN, previsto tra il 14 e il 15 maggio. Questo vertice rappresenta un’ulteriore occasione per rafforzare il fronte diplomatico a favore dell’Ucraina e cercare un canale di dialogo con Mosca.
La Turchia, da tempo impegnata nel ruolo di mediatore, punta a favorire un contesto favorevole al dialogo, nonostante le tensioni e le provocazioni che continuano a emergere da parte del Cremlino.
Putin attacca l’Occidente, il rifiuto delle condizioni europee
Dall’altra parte, VLADIMIR PUTIN non perde occasione per attaccare l’Occidente, reo di voler strangolare economicamente la Russia. Durante un incontro con imprenditori russi, il presidente ha definito “idioti” i governi occidentali che, pur di colpire Mosca, sarebbero pronti a danneggiare le proprie economie. Le sue parole rivelano il clima di ostilità crescente e la volontà di ignorare le richieste europee di un cessate il fuoco di almeno 30 giorni, bollate come “ultimatum inaccettabili”.
Nonostante l’invito a riprendere i colloqui diretti interrotti nel 2022, la posizione russa resta rigida, respingendo qualsiasi precondizione che possa vincolare le trattative.
L’Europa alza la voce, sanzioni più dure se non ci saranno progressi
Nel contesto europeo, cresce la pressione su Mosca. Il cancelliere tedesco FRIEDRICH MERZ ha annunciato che, in assenza di progressi tangibili entro la settimana, l’Unione Europea lavorerà a un inasprimento significativo delle sanzioni contro la Russia. Le nuove misure potrebbero colpire settori strategici come l’energia e il mercato finanziario, aumentando l’isolamento economico di Mosca.
Anche il presidente francese EMMANUEL MACRON ha ribadito la linea dura, preannunciando sanzioni secondarie in caso di mancato rispetto del cessate il fuoco. L’obiettivo è chiaro: fare pressione su PUTIN affinché cambi rotta e si apra a un dialogo costruttivo.
Stati Uniti presenti ai colloqui, ma senza Trump
Infine, anche gli Stati Uniti parteciperanno ai colloqui in Turchia, ma senza la presenza di DONALD TRUMP. La Casa Bianca ha annunciato l’invio di una delegazione guidata dal segretario di Stato MARCO RUBIO, affiancato dagli inviati speciali STEVEN WITKOFF e KEITH KELLOGG. La scelta di non coinvolgere direttamente il presidente sottolinea la volontà di mantenere un approccio istituzionale, lasciando spazio alla diplomazia operativa.
In un contesto internazionale sempre più teso, la partita della pace si gioca su più tavoli, ma con molte assenze pesanti e una sfida diplomatica tutta da decifrare.
14 Maggio 2025
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