Nel 2003 Peugeot svela un veicolo fuori dagli schemi, destinato a rimanere unico nel suo genere: la Peugeot Hoggar. Questo concept radicale, progettato per affrontare i terreni più estremi, si distingue per una caratteristica tecnica rivoluzionaria: due motori HDi da 2.100 cc sovralimentati, capaci di erogare una potenza complessiva di 360 CV. Ognuno dei due propulsori è abbinato a un cambio manuale a sei rapporti con gestione elettronica indipendente, mentre acceleratore e comandi del cambio restano unificati, una soluzione innovativa che anticipa tecnologie oggi diffuse nelle vetture di serie della casa francese.
testoUna struttura avanzata per la massima resistenza
La Peugeot Hoggar è costruita su una scocca in fibra di carbonio con struttura a nido d’ape, progettata per garantire leggerezza e rigidità. A supportare il telaio ci sono due longheroni in acciaio inox che non solo contribuiscono alla robustezza dell’insieme, ma integrano anche le prese d’aria necessarie per alimentare i due motori. Questi ultimi sono collocati in culle tubolari che svolgono una doppia funzione: contenere i propulsori e fungere da supporto per il sofisticato sistema di sospensioni, studiato per offrire il massimo delle prestazioni su qualsiasi tipo di fondo.
Ispirazione dalla Touareg, ma con uno stile unico
Il progetto Peugeot Hoggar riprende alcuni spunti dalla Volkswagen Touareg Concept del 1996, che aveva introdotto un’idea di fuoristrada elettrico con range extender. Tuttavia, il prototipo francese rielabora il concetto in chiave più prestazionale, ispirandosi alla filosofia delle dune buggy ma con proporzioni più imponenti: quasi quattro metri di lunghezza per due di larghezza. La sua linea aggressiva e avveniristica è stata studiata per affrontare le dune del deserto, mentre l’abitacolo rappresenta un concentrato di lusso e tecnologia, con rivestimenti in pelle naturale, display multifunzione, navigatore satellitare, telecamere di bordo e sistema audio MP3.
Il legame con le competizioni desertiche
Peugeot ha da sempre un forte legame con le competizioni nei deserti più impervi del mondo e la Hoggar ne rappresenta un tributo spettacolare. La casa francese ha una lunga tradizione nei raid africani, dove affidabilità, potenza e resistenza sono fattori determinanti. Le sue vittorie iniziano già negli anni ’60, con la Peugeot 404 che trionfa in competizioni come il Rally dell’Algeria e del Centrafrica nel 1961, l’East African Safari nel biennio 1961-1962 e il Rally del Nilo. Successivamente, la Peugeot 504 berlina e Coupé V6 segna un’epoca, vincendo il Safari Rally nel 1975 e 1978, il Rally du Maroc nel 1975 e 1976, e numerose altre gare prestigiose.
Dominio negli anni ‘80 e ritorno al successo
Il marchio del Leone continua a scrivere la storia dei rally raid negli anni ‘80 con la leggendaria Peugeot 205 T16, che conquista il titolo di Campione del Mondo Rally nel 1985 e 1986, seguita dalla 205 Grand Raid vincitrice della Paris-Dakar nel 1987 e 1988. Il dominio prosegue con la Peugeot 405 Turbo 16 Grand Raid, che impone la sua supremazia alla Dakar nei due anni successivi. Dopo un periodo di assenza, Peugeot torna alla ribalta con la 2008DKR, capace di riportare il marchio al successo nella Dakar del 2016.
Un concept visionario rimasto unico
La Peugeot Hoggar rappresenta un pezzo di storia nel mondo dei concept car. Sebbene non sia mai entrata in produzione, ha lasciato un segno indelebile nel settore, anticipando soluzioni tecniche che sono poi diventate di uso comune. Con il suo design audace, la sua configurazione meccanica rivoluzionaria e l’impronta lasciata nel panorama delle competizioni fuoristrada, rimane un esempio straordinario di come Peugeot abbia sempre saputo coniugare innovazione e passione per la sfida.
11 Marzo 2025
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